L’entroterra di Vallevò, al pari della costa, offre non trascurabili motivi di interesse: la morfologia del suolo è infatti caratterizzata dalla presenza di avvallamenti, i cosiddetti Fossi, che si dispongono perpendicolarmente alla costa. I Fossi sono solcati da torrenti ed ospitano, tra la vegetazione, delle grotte naturali, che furono, durante la guerra, sicuri nascondigli per partigiani e sfollati.
Il fosso più interessante nella zona di Vallevò è certamente quello delle Farfalle che segna il confine comunale tra i territori di San Vito e Rocca San Giovanni. Al suo interno, anche per la presenza di acque che vi scorrono perenni alimentate da piccole sorgenti, è racchiuso uno scrigno inaspettato di bellezze e valori naturali di grande interesse. L’alta e costante umidità permette lo sviluppo di una vegetazione rigogliosa tipica delle più ampie vallate fluviali, ricca di specie arboree e arbustive come pioppi, salici, olmi e più raramente l’ontano nero e la farnia, una quercia dalle spiccate caratteristiche igrofile. Per quanto concerne il regno animale, invece, comuni sono i mustelidi, in particolare la faina e il tasso, e i piccoli roditori come il moscardino e il topo quercino. Particolare interesse riveste la presenza dell’ormai raro granchio di fiume, il Potamon fluviatile.
La Grotta delle Farfalle è facilmente raggiungibile. La strada per accedervi parte dalla SS 16 dopo il chilometro 482 nei pressi di un ponte. Il sentiero, in leggera salita, dopo alcuni minuti di cammino, gira a sinistra e lascia dall’altra parte, verso San Vito, il Fosso San Tommaso. Ad un certo punto ci si trova davanti un grosso antro scavato nell’arenaria: una tradizione locale vuole che in alcuni mesi dell’anno questa cavità si popoli di migliaia di farfalle.